Nuovi finanziamenti per incentivare l' imprenditoria femminile

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Sembrano essere in dirittura di arrivo i nuovi finanziamenti che le banche concederanno alle donne titolari d’ impresa. Questi prestiti sono destinati a l’ avvio, la crescita o al semplice rilancio delle attività lavorative, momentaneamente in fase di difficoltà o di stallo a causa della crisi.

Infatti settimane dopo settimane sono in continuo aumento gli istituti di credito che aderiscono al protocollo d’ intesa dell’ Abi, il quale prevede dei finanziamenti agevolati per le imprese femminili.
Il protocollo è nato a giugno con la collaborazione della presidenza del consiglio dei ministri, il ministero dello sviluppo economico, con il dipartimento delle pari opportunità e delle associazioni imprenditoriali.

Tra le molte proposte già attive per finanziare l’ impresa femminile ne ricordiamo alcune come ad esempio:
“Investiamo nelle donne”, iniziativa nata per creare nuovi investimenti, sia materiali che immatriali e che diano un nuovo sviluppo alla libera professione.
“Donne in start up”  appositamente creata per  formare nuove imprese a prevalenza femminile.
“Donne in ripresa” finalizzata a favorire la crescita delle piccole e medie imprese di lavoratrici autonome femminili, nata per dare nuova occupazione a quelle donne che grazie alla crisi sono rimaste senza un posto di lavoro.

Fino ad oggi le banche che hanno messo a disposizione fondi per l’ imprenditoria femminile sono 16, secondo le ultime indiscrezioni a breve dovrebbe allinearsi anche Ubi Banca.
L’ apri fila di questa iniziativa è stata la Cassa di Risparmio di San Miniato , la quale ha messo a disposizione 5 milioni di euro, successivamente hanno partecipato al plafond, la Banca Popolare che ha messo a disposizione 100 milioni, Intesa San Paolo 600 milioni, Banca popolare di Milano 300 milioni.
Il Gruppo Ubi Banca dovrebbe partecipare al plafond con almeno 300 milioni di euro.

All’ iniziativa aderiscono altre banche più piccole, ma con un importante coinvolgimento sul territorio come Unipol Banca, Banca Popolare di FliulAdria, Cassa di Risparmio di Parma e Piacenza, Banca Credito Cooperativo, Banca di Cesena, Cassa di Risparmio di Cesena, Cassa di Risparmio della Spezia e Banca di Piacenza.
Questo plafond per l’ imprenditoria femminile sembra aver coinvolto molte istituzioni finanziare, le quali cercano di dare un apporto concreto ad un settore che ancora oggi non sembra essere riuscito a collocarsi con decisione sul mercato del lavoro.

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