In calo l' erogazioni dei mutui e la compravendita di immobili

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Sono in costante calo gli spread applicati dalle banche sui nuovi mutui, ma la domanda rimane ancora molto  sterile. Nell’ ultimo trimestre (luglio - settembre) di quest’ anno, il 25 % delle richieste dei mutui riguarda la surroga. Questi sono i dati che emergono dall’ ultimo bollettino trimestrale redatto dalla Crif.

L’ intera categoria bancaria spinge per poter far ripartire il prima possibile le erogazione dei mutui sia per le famiglie sia per le aziende.
A beneficiare di questa situazione è senza ombra di dubbio la surroga che rappresenta il 25 % del totale delle richieste di mutuo e il 21% delle nuove erogazioni.

A disincentivare la richiesta di nuovi mutui è anche il mercato immobiliare che ancora oggi risulta essere in una situazione di stallo, lo dimostrano i dati che nel secondo trimestre dell’ anno registra una diminuzione dell’ 1% delle compravendite, rispetto lo stesso periodo del 2013.
Situazione inversa a quella che si era presentata nel primo semestre di quest’ anno, dove le compravendite di immobili avevano fatto registrare un aumento dell’ 1,4% rispetto il primo semestre del 2013.

Secondo un ultima ricerca si scopre che la liquidità nel mercato immobiliare, misurata dall’ Imi, si attesti attorno ai minimi storici dell’ 1,2%. Questo determina il prezzo al metro quadro degli immobili, nel terzo trimestre di quest’ anno hanno fatto registrare una nuova contrazione pari al 4,7% del valore.
Questa caduta dei prezzi spinge sempre più famiglie a posticipare l’ investimento sulla casa e quindi a rimandare l’ avvio della ripresa del mercato immobiliare.

Il continuo assottigliamento degli  spread da parte delle banche, spingono sempre più correntisti a richiedere la surroga del mutuo, difatti nel giro di un anno, le procedure di surroga del mutuo, sono aumentate di oltre il 15%, questo sta a testimoniare quanto sia conveniente al giorno d’ oggi ritrattare il proprio mutuo pregresso.

Con il perdurare di questa situazione si sono ridotti anche gli importi medi richiesti, arrivando a toccare il minimo storico di 123.100 euro, contro i 136.800 del primo trimestre del 2012.
Questa diminuzione degli importi medi richiesti, dipendono dall’ atteggiamento molto prudente delle famiglie che prima di accollarsi un grosso debito preferiscono pensarci due volte visto la difficile situazione economica.

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